Carissimi fratelli, carissime sorelle,
Ancora una volta la forza devastante di un terribile sisma ha sconvolto l’Italia centrale, ci sono stati molti morti e tantissimi feriti, interi paesi sono andati distrutti, anche chi non ha subito danni fisici si trova nella drammatica situazione di aver perso tutto, la casa, gli oggetti familiari, i ricordi di una vita.
Le immagini che ci rimandano i mezzi di comunicazione sono sconvolgenti, interi paesi distrutti, case squarciate, brandelli di vite sconvolte emergono tra le rovine e ci fanno tornare con la memoria i terribili momenti del terremoto che nel 1980 sconvolse la nostra bella Campania.
Ebbene è proprio in questi momenti così duri, è proprio in mezzo a tanta disperazione che noi cristiani siamo chiamati a dare testimonianza della speranza che c’è in noi e che non delude, siamo chiamati ad essere chiesa, quindi comunità unita e forte nella preghiera e nella solidarietà per i fratelli che hanno perso tutto, ma che devono avere la possibilità di sentire attraverso il nostro sostegno che non sono soli, che Cristo li ama e che di questo amore noi siamo lo strumento che ridona la speranza e la forza di andare avanti e di ricominciare già da oggi a vivere e a ricostruire le loro esistenze sconvolte.
Papa Francesco, durante l’udienza generale di mercoledì 24 agosto “dinanzi alla notizia del terremoto che ha colpito l’Italia centrale, devastando intere zone e lasciando morti e feriti”, ha tralasciato la catechesi che aveva preparato e ha espresso il suo “grande dolore” e la sua “vicinanza a tutte le persone presenti nei luoghi colpiti dalle scosse, a tutte le persone che hanno perso i loro cari e a quelle che ancora si sentono scosse dalla paura e dal terrore”. “Sentire il Sindaco di Amatrice dire: – ha continuato – ‘Il paese non c’è più’, e sapere che tra i morti ci sono anche bambini, mi commuove davvero tanto. E per questo voglio assicurare a tutte queste persone – nei pressi di Accumoli, Amatrice e altrove, nella Diocesi di Rieti e di Ascoli Piceno e in tutto il Lazio, nell’Umbria, nelle Marche – la preghiera e dire loro di essere sicure della carezza e dell’abbraccio di tutta la Chiesa”. Ha, poi, invitato i presenti in piazza San Pietro a pregare i “Misteri dolorosi” del Santo Rosario, contemplando Gesù che si è sempre commosso dinanzi al dolore umano e lasciandoci commuovere come Gesù.
Anche noi come Chiesa di Pozzuoli vogliamo far sentire la nostra “carezza” e il nostro “abbraccio”, mobilitandoci per portare rapidamente soccorso a queste popolazioni colpite e pregando con costanza sia per le vittime che per i sopravvissuti ed i soccorritori, affinché attraverso l’intercessione della nostra dolce madre Maria, possiamo ottenere copiose grazie per tutti loro. Sapete bene che in queste circostanze vengono a mancare i beni di prima ed essenziale necessità ed è per questo che tutte le offerte, che saranno raccolte saranno destinate ai terremotati tramite la Caritas Nazionale. Sia generoso il nostro contributo.
Già domenica prossima – 28 agosto – e nelle domeniche a seguire fino al 18 settembre nella Preghiera dei fedeli durante le Celebrazioni eucaristiche non manchi una preghiera per questi nostri fratelli e sorelle in sofferenza e per i tanti che sono morti.
+ Gennaro, vescovo
Le offerte sono possibili anche tramite i c/c intestati alla Caritas Diocesana di Pozzuoli:
– Banca Prossima, Iban: IT03S0335901600100000108496
– Banco Posta IBAN IT50D0760103400000022293807