Consiglio Pastorale Parrocchiale
Consiglio Pastorale per gli affari Economici
dal Direttorio del VIII Sinodo Diocesano
...la valorizzazione del laicato, creando al più presto nelle nostre comunità “luoghi in cui i laici possano prendere la parola, comunicare la loro esperienza di vita, le loro domande, le loro scoperte, i loro pensieri sull’essere cristiani nel mondo. Solo così potremo generare una cultura diffusa, che sia attenta alle dimensioni quotidiane del vivere. Perché ciò avvenga dobbiamo operare per una complessiva crescita spirituale e intellettuale, pastorale e sociale, frutto di una nuova stagione formativa per i laici e con i laici, che porti alla maturazione di una piena coscienza ecclesiale e abiliti a un’efficace testimonianza nel mondo”14. Ciò deve generare una nuova stagione di creatività pastorale...
Gli organismi di partecipazione ecclesiale
Anche se bisogna riconoscere la difficoltà di vivere la comunione negli organismi di partecipazione ecclesiale - in primo luogo i Consigli pastorali, a tutti i livelli (diocesano, foraniale, parrocchiale)
-, “la consapevolezza del valore della corresponsabilità ci impone però di ravvivarli”, perché “la partecipazione corale e organica di tutti i membri del popolo di Dio non è solo un obiettivo, ma la via per raggiungere la meta di una presenza evangelicamente trasparente e incisiva”15. Essi infatti rendono concreto e visibile il volto comunionale della Chiesa.
Il fine dell’azione dei Consigli di partecipazione ecclesiale è quello di incarnare nel concreto territorio parrocchiale le indicazioni pastorali della Chiesa universale e locale e di assicurare una trasparente gestione dei beni comuni della parrocchia: “di simili luoghi abbiamo particolarmente bisogno […] per affrontare le questioni che riguardano la vita della Chiesa con uno sguardo aperto ai problemi del territorio e dell’intera società”16.
....È ribadito con forza che in ogni parrocchia, senza alcuna deroga, devono essere presenti ed effettivamente funzionanti il Consiglio pastorale e il Consiglio per gli affari economici
(cfr. n. 88). Per meglio garantire l’azione degli organismi di partecipazione, ogni parrocchia deve dotarsi di un proprio progetto pastorale, attraverso un’attenta programmazione e la puntuale elaborazione di un calendario che eviti la sovrapposizione di impegni. Nessuno deve essere escluso da questa programmazione: ammalati, anziani e poveri, che hanno una vita di comunità limitata o impossibilitata, possono comunque dare il loro contributo e sostenere il cammino della parrocchia, anche mediante la preghiera e l’offerta quotidiana delle loro difficoltà e sofferenze.
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