DAVANTI A ME TUTTA LA VITA
E Tu Gesù Mi Indichi La Strada
Affacciandoci sulla soglia di una vita “adulta”, davanti alla responsabilità della nostra vita e alle decisioni che costruiscono il futuro, ci fermiamo accanto a te , Cristo, per imparare da te come vivere, come diventare persone libere e responsabili, come camminare nel quotidiano vivere per arrivare alla piena realizzazione della nostra personale vocazione.
VIA CRUCIS
I STAZIONE: Gesù davanti a Pilato che lo condanna
“Ma io vi dico: Amate i vostri nemici e pregate per quelli che vi perseguitano” (Mt. 5,44).
Gesù mio, di fronte a Pilato, rimani pieno di dignità e pace. Quando serve rispondi alle sue domande, e quando serve taci. Rimani te stesso di fronte ad un giudice, un’accusa, una sentenza di morte. Fedele al Padre, fedele alla missione, fedele al mistero della tua identità.
Ma io” perché sono nato”, “per quale motivo sono nel mondo”? La mia esistenza è dono di Dio, credo in questo? Più mi apro a ricevere questo dono, più diventerò una persona piena di dignità e di pace. Scoprirò il gusto della libertà, che si realizza nella fedeltà a quello che sono ai tuoi occhi, o Dio: il tuo figlio amato, la tua figlia amata.
Ripetiamo insieme: Ti chiedo perdono, Signore.
-Perché rifletto così poco sul valore e l’importanza della mia vita……….
-Perché troppo spesso dimentico di ringraziare chi mi ha dato la vita…….
II STAZIONE: Gesù prende la croce su di sé
“Se qualcuno vuol venire dietro me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce ogni giorno e mi segua” (Mt.27,31).
Gesù mio, tutta la vita per questo momento: mostrarci fino a che punto ci ami e quanto siamo importanti per te. Né l’umiliazione, né il tradimento, né l’abbandono, né l’ingiustizia, né la brutalità subita sono un prezzo troppo alto perché noi si possa scoprire quanto siamo unici e irripetibili ai tuoi occhi.
La responsabilità è la capacità di non fuggire dinanzi alle difficoltà. Divento responsabile della mia vita quando la accolgo come dono dalle mani di Dio. Un dono tutto da impiegare. Divento responsabile del mio futuro quando scopro il senso della mia vita, quando credo che dalle mie personali decisioni, dal mio coinvolgimento dipende il futuro e la felicità di tante altre persone.
Ripetiamo insieme: Ti chiedo perdono, Signore
-Per i momenti in cui ho sciupato i tuoi doni non accogliendo la fatica della crescita e della maturazione……………
-Per i momenti in cui non riesco a credere al tuo amore verso di me…………..
III STAZIONE: Gesù cade per la prima volta sotto la croce
“Proprio per aver sofferto personalmente, egli è in grado di venire in aiuto a quelli che subiscono la prova” (Eb.2,18).
Gesù mio, sei caduto…sulle tue labbra la polvere della strada, ma è per insegnarmi che la vita è una cosa seria e a volte può essere così difficile da buttare a terra. Sei caduto, ma ti sei rialzato per dirmi che posso farlo anch’io quando “tocco il fondo”. Ma tu non temi la debolezza come la temo io..!!
Come è difficile accettare una sconfitta, non scoraggiarsi quando tutto va male, riconoscere i propri torti, sforzarsi per diventare migliore. Oggi non è di moda essere debole, insicuro, avere dei dubbi; bisogna essere sempre al massimo. Ma tu, Gesù, che non temi la mia fragilità, sarai con me nei momenti difficili, sarai tu la mia forza, affinchè io impari ad alzarmi dopo ogni caduta.
Ripetiamo insieme: Ti chiedo perdono, Signore
-Per ogni mancanza di verità nella mia vita………..
-Per le maschere che uso quando nascondo la mia bontà dietro la scorza della durezza e della falsa sicurezza………….
IV STAZIONE: Gesù incontra sua madre
“Si dimentica forse una donna del suo bambino, così da non commuoversi per il figlio delle sue viscere? Anche se costoro si dimenticassero, io, invece, non ti dimenticherò mai” (Is.49,15).
Non vuoi che tua madre veda la tua sofferenza, la tua umiliazione. Tuttavia ti consola la sua vicinanza in questo momento, vicina come sempre, da quel giorno a Nazaret, quando ha detto il suo “si”.
Gesù mio, l’esempio di Maria, tua Madre, può aiutarmi a formare la mia vita spirituale: insegnandomi l’amore, la preghiera, l’accoglienza, la perseveranza nel fare il bene in tutte le situazioni in cui viene a trovarsi la mia giovane vita.
Ripetiamo insieme: Ti chiedo perdono, Signore
-Per quando trascuro la mia vita spirituale e la preghiera………….
-Per quando sono indifferente alla tua volontà……………………
V STAZIONE: Il Cireneo aiuta Gesù a portare la croce
“Se uno ti costringerà ad accompagnarlo per un miglio, tu con lui fanne due” (Mt.5,41).
Gesù mio, tu non vuoi essere un eroe, un campione, un superman. Così ci dici che dobbiamo imparare a chiedere e dare aiuto, perché il peso diviso in due diminuisce, diventa metà.
Per me, a volte, è così difficile chiedere aiuto, accogliere l’aiuto dell’altro: dei genitori, degli educatori, del sacerdote, degli amici…Guardando te che accogli l’aiuto di Simone, imparo che da solo non posso concludere nulla, perché nessuna persona è una isola solitaria…e quanto sia importante ricevere sguardi di bontà e di comprensione, consigli saggi e gratuiti, sentire la presenza paziente e discreta di chi ci guida!
Ripetiamo insieme: Ti chiedo perdono, Signore
-Per l’orgoglio che mi fa chiudere le porte del cuore alla presenza dell’altro…
-Per quando ho cercato aiuto da persone o ambienti che invece di farmi crescere mi hanno condotto su strade tortuose…….
VI STAZIONE: La Veronica asciuga il volto di Gesù
“Beato l’uomo che ha cura del debole, nel giorno della sventura il Signore lo libera” (Sal.41,2).
Con meraviglia e stupore guardo il tuo incontro con la Veronica! Quanto coraggio e amore aveva dentro di sé per oltrepassare la folla e i soldati e fermarsi davanti a te esprimendoti, così, la bontà del suo cuore.
La mia vita sarà invasa dalla gioia quando anch’io avrò il coraggio di essere una persona aperta e attenta ai bisogni di quanti mi circondano. Diventerò motivo di felicità per molte persone purchè dai miei pensieri, dalle mie parole, dai miei sentimenti e atteggiamenti trasparirà, come dal velo della Veronica, la bontà del volto di Cristo.
Ripetiamo insieme: Ti chiedo perdono, Signore
-Per ogni giorno della vita in cui “non ho voglia” di amare e servire gli altri..
-Per ogni giorno della vita in cui non mi impegno con coerenza e coraggio…
VII STAZIONE: Gesù cade per la seconda volta sotto la croce
“Il castigo che ci dà salvezza si è abbattuto su di lui; per le sue piaghe noi siamo stati guariti” (Is.53,5).
Sei caduto per la seconda volta…forse non c’era nessuno disposto ad aiutarti. Il tuo volto nuovamente si è riempito della polvere della strada.
Quante volte, nella mia vita, passo accanto al fratello, all’amico indifferente, distratto, perché troppo concentrato su di me e sui miei bisogni; forse perché sono molto giovane: dovrò imparare a farmi prossimo di chi vive al mio fianco.
Ripetiamo insieme: Ti prego, Signore
-Gesù, prendi il mio cuore di pietra e trasformalo in un cuore di carne…
-Trasformalo in un cuore che non rimane indifferente di fronte alla sofferenza e all’ingiustizia…
VIII STAZIONE: Gesù incontra le donne di Gerusalemme
“Lo seguiva una grande moltitudine di popolo e di donne, che si battevano il petto e facevano lamenti su di lui” (Lc.23,27).
Alle donne che ti manifestano compassione, tu dici di non piangere per te ma per quei figli che sono causa del tuo dolore, perché alla presenza di alcuni di loro sei stato giudicato e condannato.
Gesù, so che il mio futuro, oltre alla ricerca di un lavoro, mi metterà di fronte ad una scelta di vita, di fronte alle domande: “come amare?”, “come donarmi?”, saprò rispondere? Quante domande importanti dovrei pormi già da oggi, per prepararmi a che le mie scelte possano compiersi nella libertà e nella responsabilità.
Ripetiamo insieme: Ti prego, Signore
-La luce del tuo Spirito mi aiuti a dare risposta alle mie domande profonde…
-La luce del tuo Spirito illumini la mia mente, il mio cuore, la mia coscienza…
-La luce del tuo Spirito mi guidi in ogni passo della mia vita……
IX STAZIONE: Gesù cade per la terza volta sotto la croce
“Insultato non rispondeva con insulti, maltrattato non minacciava vendetta, ma si affidava a colui che giudica con giustizia” (1Pt.2,23).
Cadi un’altra volta! Dopo ogni caduta è sempre più faticoso rialzarsi per proseguire il cammino fino alla fine. Ma ti rialzi. Che cosa ti dà la forza? Sicuramente dimostrare fino in fondo il tuo amore per noi e la consapevolezza che alla fine della strada ti attende Dio Padre per accoglierti tra le sue braccia.
Mi domando: “avrò la stessa forza, lo stesso tuo coraggio quando, crescendo, la vita mi porrà di fronte a delle prove da superare? Una cosa è certa non dovrò dimenticare di chiedere il tuo aiuto.
Ripetiamo insieme: Ti chiedo perdono, Signore
-Per quei momenti della mia vita in cui sono vinto dalla tentazione dello scoraggiamento……..
-Per i giorni in cui predomina in me solitudine e tristezza………………..
X STAZIONE: Gesù è spogliato delle sue vesti
“A chi vuole toglierti la tunica, tu lascia anche il mantello”” (Mt.5,40).
Mettendoti a nudo, hanno voluto umiliarti ancora di più, se possibile; ma tu Gesù hai voluto diventare uomo per rendere visibile l’amore del Dio invisibile e ricordare a tutti la grande dignità del corpo umano!
Quando leggo le pagine del Vangelo, mi stupiscono ogni tuo gesto, ogni tuo sguardo. Ti vedo chino sulla sofferenza dell’altro, come ascolti e sostieni, come offri gioia e calore, come perdoni e accogli tutti. Come hanno potuto calpestarti al punto da far diventare il tuo corpo e la tua anima una immensa ferita!!!!
Ripetiamo insieme: Aiutami, Signore
-Gesù, ti consegno tutti i desideri e le nostalgie del mio giovane corpo e cuore, insieme a tutte le ferite che ho ricevuto o procurato agli altri………
-Gesù, desidero imparare da te il rispetto per il mio corpo, il senso della dignità, della bontà e bellezza che posso comunicare con tutta la mia persona....
XI STAZIONE: Gesù è inchiodato sulla croce
“Quanto è prezioso il tuo amore, o Dio! Si rifugiano gli uomini all’ombra delle tue ali” (Sal.36,8).
I soldati inchiodano il tuo corpo sul legno della croce: le parole che hai pronunciato durante l’Ultima Cena qui diventano realtà: “Questo è il mio corpo che è dato per voi”.
Ai piedi della croce mi insegni, Gesù, che la mia vocazione è l’offerta di me stesso nell’amore: potrà essere l’amore coniugale che fiorisce nel dono della maternità e della paternità oppure l’amore consacrato, che si esprime nella sequela di te, povero e obbediente. Qualunque tipo di vita sceglierò, aiutami a farlo al meglio in una fedeltà gioiosa alla tua amicizia che è per ogni uomo.
Ripetiamo insieme: Ti prego, Signore
-Per noi giovani: fa che, contemplando il grande amore con cui tu hai donato la tua vita, scopriamo la vocazione a cui ci stai chiamando……………
XII STAZIONE: Gesù muore sulla croce
“Non abbiate paura di quelli che uccidono il corpo e dopo questo non possono fare più nulla” (Lc.12,4).
Sei giovane, Gesù, quando si permettono di spegnerti, ma non sanno che hanno sconfitto solo il tuo corpo e per poco tempo, perché tu hai vinto anche la morte.
Per essere capaci di offrire se stessi in dono, è necessario prima imparare ad amare la storia della propria vita che, come la storia di ogni uomo, è piena di momenti gioiosi e tristi insieme. Aiutami, Gesù, quando sarà necessario, a saper rinunciare a qualcosa di mio pur di offrire capacità e talenti per il bene degli altri.
Ripetiamo insieme: Gesù, il tuo amore per me sia la mia forza
-Solo accogliendo il tuo perdono, sarò capace di perdonare coloro che mi hanno ferito e chiedere il perdono a coloro ai quali ho fatto del male…….
-Solo offrendo la mia vita a te e ai miei fratelli, potrò sperimentare una gioia profonda e una pace vera……………
XIII STAZIONE: Gesù è deposto dalla croce
“Io sono la Risurrezione e la vita: chi crede in me, non morirà in eterno” (Gv.11,25-26).
“E’ compiuto”: sono le ultime parole che hai pronunziato. Parole che sintetizzano tutta la tua vita, la pienezza della vita. “E’compiuto”: hai sussurrato con l’ultimo respiro, con l’ultimo tratto della penna dello scrittore che firma la sua opera, con l’ultimo tocco del pennello sul quadro del pittore.
Si, sono l’artista della mia vita. L’opera che creo dal giorno della mia nascita fino al momento della mia morte, attraverso vari incontri, eventi, momenti di gioia e di sofferenza, porterà il mio nome. Adesso è il mio tempo. Ho a mia disposizione il cavalletto, il quadro, i pennelli, cioè la vita e la salute, i talenti e le capacità.
Ripetiamo insieme: Ti prego, Signore guidami
-Dipende da me scegliere quali colori usare, che cosa disegnare…………
-Dipende da me se ciò che realizzerò sarà uno scarabocchio o un’opera d’arte…
XIV STAZIONE: Gesù è posto nel sepolcro in attesa di risorgere
“E asciugherà ogni lacrima dai loro occhi e non vi sarà più la morte perché le cose di prima sono passate” (Ap.21,4).
Davanti alla tua tomba, Gesù, penso che sei nato nell’estrema povertà, senza una casa tua, senza comodità e ritorni al Padre in una povertà ancora più grande: ucciso come un malfattore, deformato dalle ferite, messo in un sepolcro non tuo. Ma non sarà per molto perché la morte non esiste e la vita continua, trasformata in qualcosa di ancora più bello.
La tua povertà deve insegnarmi che tutto è dono: la mia vita, il mio corpo, le mie capacità e i miei talenti che dovrò mettere a disposizione di ogni mio fratello, per vivere sereno e in pace già in questa vita ed essere, così, la gioia più grande per tutte le persone che incontrerò e quando sarà il mio momento, venirti incontro con le mani vuote, ma il cuore pieno d’amore.
Ecco che passo dopo passo siamo venuti dietro te fino al mattino di Pasqua, quando tutto diventa nuovo! Adesso tu, Signore risorto, ci invii sulle strade della vita con la promessa che “sarai con noi tutti i giorni”.
Recitiamo insieme la preghiera che Gesù ci ha insegnato:
PADRE NOSTRO