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DAI NOSTRI FRUTTI CI RICONOSCERANNO

     Preghiera quaresimale

 

Guida- Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo

Tutti- “In questa Quaresima cambierò il mio cuore, Gesù, perché diventi  simile al tuo. Insegnami come si fa ad amare come te, tu che ami tutti.

 

Catechista- Un albero pieno di frutti è uno spettacolo meraviglioso, ma per produrli ha bisogno di acqua, di luce, sole e aria: solo così la sua radice ed i suoi rami non seccano. E’ lo stesso anche per il nostro cuore che può dare frutti di pace, di bontà, di amicizia e di amore, solo se si farà illuminare da Dio  che è la  nostra luce e da Gesù che è acqua, aria e sole. La Quaresima, che è il periodo di quaranta giorni che precede la Pasqua, è iniziata con il Mercoledì delle Ceneri. La Cenere, messa sul nostro capo, ci ha ricordato che siamo fragili e bisognosi di aiuto e dunque l’importanza di pregare molto per sentire Gesù a noi vicino. Ci stiamo avvicinando sempre di più alla Pasqua che, per noi cristiani, è la festa più importante; anche più importante del Natale, quando ricordiamo la nascita di Gesù. Sono importanti questi giorni perché sono gli ultimi di vita del Figlio di Dio; gli ultimi giorni durante i quali ha detto e ha fatto delle cose importantissime per ciascuno di noi; ancora più importanti di tutte le parabole che ha detto e i miracoli che ha fatto, camminando in lungo e in largo, con i suoi discepoli, lungo tutte le strade della Galilea. In punta di piedi, seguiamo Gesù per ricordare gli ultimi giorni della sua vita terrena e, inondati dalla sovrabbondanza del suo amore per noi, impariamo, una volta di più, che l’amore resta sempre e comunque più forte della morte.

(Un canto ci disporrà all’ascolto di alcuni brani del Vangelo nei quali troviamo scritto cosa è successo a Gesù in quei giorni lontani).

 

GIOVEDI’, PRIMA DELLA DOMENICA DI PASQUA, DURANTE L’ULTIMA CENA DI GESU’ E LA PREGHIERA NEL GETSEMANI.

                                                             

Guida- Durante la cena, Gesù si alzò da tavola, depose le vesti, prese un asciugamano e se lo cinse attorno alla vita. Poi versò dell’acqua nel catino e cominciò a lavare i piedi dei discepoli. Quando ebbe lavato loro i piedi disse: “Vi ho dato un esempio, perché anche voi facciate come io ho fatto a voi….Come io ho amato voi, così amatevi anche voi gli uni gli altri. Da questo sapranno che siete miei discepoli:  se avete amore gli uni per gli altri….”Dette queste cose dichiarò: “In verità, in verità io vi dico: Uno di voi mi tradirà”. E, intinto il boccone, lo prese e lo diede a Giuda. Gli disse: “Quello che vuoi fare, fallo presto”. Egli preso il boccone, subito uscì. Ed era notte  (Gv.13).

Ora, mentre mangiavano, Gesù prese il pane, recitò la benedizione, lo spezzò e, mentre lo dava ai discepoli, disse: “Prendete, mangiate questo è il mio corpo”. Poi prese il calice, rese grazie e lo diede loro dicendo: “Bevetene tutti, perché questo è il mio sangue dell’Alleanza, che è versato per molti, per il perdono dei peccati” (Mt.26).

“Fate questo in memoria di me” (Lc.22).

 

Catechista- Durante la Cena del Giovedì santo, Gesù ci lascia la più preziosa delle eredità, il più grande atto d’amore della storia: lava i piedi ai suoi apostoli e ci dice di fare altrettanto, in segno di servizio e di amore ai fratelli, in tutti gli anni che verranno. Poi consacra del pane e del vino e dice che sono il suo corpo e il suo sangue e che ogni volta che ne mangeremo e ne berremo, lui entrerà nel nostro cuore. Allora, quando ci sembrerà di essere sopraffatti dalla stanchezza, dal dolore, dalla delusione, cibarci di questo pezzo di pane, che durante la Messa i sacerdoti continuano a trasformare nel suo corpo, sarà la medicina per tutti i mali. Ogni volta la potenza di questo miracolo si manifesterà, dentro di noi, con tutta la sua forza.

(A questo punto, dopo un momento di silenzio, ogni bambino/a si avvicina all’altare per prendere, da una ciotola, un pezzetto di pane, anticipo di quel pane consacrato che riceveranno il giorno della loro Prima Comunione. Vengono letti, poi, ancora dei brani del Vangelo).

 

Guida- Gesù, poi uscì e andò come al solito al Monte degli Ulivi; anche i discepoli lo seguirono (Lc.22).

                                                                        

Gesù disse ai discepoli: “Sedete qui, mentre io vado là a pregare”. Andò un poco più avanti, cadde faccia a terra e pregava, dicendo: “Padre mio, se è possibile, passi via da me questo calice! Però non come voglio io, ma come vuoi tu!” (Mt.26).

Gli apparve allora un angelo dal cielo a confortarlo. Poi venne dai discepoli e li trovò addormentati. E disse: “Così, non siete stati capaci di vegliare, con me, un’ora sola? Vegliate e pregate, per non entrare in tentazione” (Lc.22).

Anche Giuda, il traditore, conosceva quel luogo, perché Gesù spesso si era trovato là con i suoi discepoli. Giuda dunque vi andò, dopo aver preso un gruppo di soldati, con lanterne, fiaccole e armi. Allora i soldati catturarono Gesù, lo legarono e lo condussero via ( Gv.18).

 

Catechista- Al termine dell’ultima cena, dunque, Gesù sente il bisogno profondo di una preghiera a Dio Padre. Così si apparta, con i suoi discepoli, nell’orto del Getsemani, dove spera di poter condividere la sua tristezza e la sua angoscia con loro, ma sono stanchi e si addormentano: hanno capito molto poco di tutto quello che sta succedendo e Gesù resta solo. Tra poco si aggiungerà anche il tradimento del suo amico Giuda e tre giorni di sofferenze inaudite. Chiede aiuto a Dio, pur sapendo che non può fare diversamente: deve dare la vita per mostrarci tutto il suo Amore.

 

(A questo punto, ogni bambino/a si avvicina all’altare per accendere un lumino al Cero pasquale. Immaginiamo di seguire Gesù nel giardino per fargli compagnia, riscaldando ed illuminando questa notte che sarà per lui molto lunga e dolorosa).

 

ORA TUTTI INSIEME RECITIAMO IL PADRE NOSTRO

 

Catechista- Da qui in poi la storia continua e sappiamo tutti come: Gesù viene arrestato, processato e condannato alla crocifissione. Resta solo perché tutti i suoi amici lo abbandonano, per paura. Solo Giovanni e la sua Mamma restano con lui fino alla fine. Appena morto, viene seppellito in una tomba nuova, regalata da Giuseppe di Arimatea, ma non vi resta a lungo perché, quando il primo giorno dopo il sabato, di buon mattino, le donne si recano al sepolcro, per ungere il suo corpo come era usanza, lo trovano spalancato. Spaventate, corrono via. Temono che il corpo di Gesù possa essere stato rubato. Ma noi tutti sappiamo che Gesù è risorto: infatti Maria Maddalena, Maria sua Madre e gli Apostoli lo rivedranno vivo in mezzo a loro.

Tutti- Questa è la nostra fede e la nostra speranza: credere che Gesù ha vinto la morte anche per ognuno di noi.

 

QUESTO MOMENTO DI PREGHIERA TERMINA CON LA RECITA DELL’AVE MARIA: SENZA DI LEI, DIO NON AVREBBE POTUTO REGALARCI GESU’.

              SERENA PASQUA A TUTTI

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