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DESCRIZIONE DELL'ALTARE DELLA REPOSIZIONE 2013

 

ll terzo giorno vi fu una festa di nozze a Cana di Galilea e c'era la madre di Gesù. Fu invitato alle nozze anche

Gesù con i suoi discepoli. Fu invitato alle nozze anche Gesù con i suoi discepoli. Venuto a mancare il vino, la madre di Gesù gli disse: "Non hanno vino". E Gesù le rispose: "Donna, che vuoi da me? Non è ancora giunta la mia ora". Sua madre disse ai servitori: "Qualsiasi cosa vi dica, fatela". Vi erano là sei anfore di pietra per la purificazione rituale dei Giudei, contenenti ciascuna da ottanta a centoventi litri. E Gesù disse loro: "Riempite d'acqua le anfore"; e le riempirono fino all'orlo. Disse loro di nuovo: "Ora prendetene e portatene a colui che dirige il banchetto". Ed essi gliene portarono. Come ebbe assaggiato l'acqua diventata vino, colui che dirigeva il banchetto - il quale non sapeva da dove venisse, ma lo sapevano i servitori che avevano preso l'acqua - chiamò lo sposo e gli disse: "Tutti mettono in tavola il vino buono all'inizio e, quando si è già bevuto molto, quello meno buono. Tu invece hai tenuto da parte il vino buono finora". Questo, a Cana di Galilea, fu l'inizio dei segni compiuti da Gesù; egli manifestò la sua gloria e i suoi discepoli credettero in lui.

In questo Anno della fede, indetto da Benedetto XVI, ha grande importanza riscoprire il dono della fede, che ognuno di noi ha ricevuto nel giorno del proprio battesimo. La scena evangelica qui raffigurata, che funge da cornice a questo Altare della Reposizione, è Gesù Eucaristia posto al centro di questa mensa. Il motivo per cui è stato raffigurato questo evento della vita di Gesù nell’anno della fede, è Maria, la madre di Cristo. Ella che, nell’Annunciazione, con il suo “SI” aveva reso possibile la venuta al mondo del Figlio di Dio, ora, fidando nel potere ancora non svelato di Gesù, provoca il suo “primo segno”: la prodigiosa trasformazione dell’acqua in vino. Il vino è la bevanda della festa e dunque è simbolo di gioia e di quelle realtà spirituali a cui l’uomo anela. I due sposi delle scena evangelica non hanno più vino. Maria, il cui occhio materno vigilava e vigila tutt’oggi, con sempre la stessa prontezza, su noi e sulla Chiesa, sa cosa occorre, quando occorre, come occorre…E, allora, in quel “Qualsiasi cosa vi dica, fatela”, è racchiuso tutto il programma di vita che Maria realizzerà come prima discepola del suo Signore, precedendo, nella fede, gli stessi discepoli che crederanno solo dopo il miracolo. La sicurezza con cui si rivolge al Figlio, certa di essere esaudita, esorta anche ciascuno di noi a fare altrettanto: essere coraggiosi nella fede, senza esitazione, per sperimentare, nella vita di ogni giorno, la verità della parola evangelica: “Chiedete e vi sarà dato” (Mt 7,7).

In questa raffigurazione, Maria è posta alla destra della mensa. Troviamo invece sulla sinistra il Signore Gesù nell’atto di indicare ad uno dei servi di riempire le anfore della purificazione con l’acqua e che nello stesso istante diventa vino. L’anfora posta ai piedi di Gesù infatti, mostra questa trasformazione dell’acqua in vino. Sullo sfondo infine sono raffigurati gli apostoli seduti a una delle mense di questo sposalizio, dove al centro del tavolo è custodita l’Eucaristia, presenza viva e vera del Signore Gesù, pane vivo disceso dal cielo. Guardando anche a Maria, adoriamo Gesù e facciamo nostra la preghiera dei suoi discepoli: “Accresci in noi la fede”(Lc 17,6).

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