DOV'E', O MORTE, LA TUA VITTORIA?
E' una tarda mattinata primaverile, tra il 30 e il 33 della nostra era.
In una strada di Gerusalemme procede un piccolo corteo: un condannato a morte avanza, reggendo il “patibolum”, il braccio trasversale di quella croce il cui palo verticale è già piantato sul Golgota.
E' questa l' ultima tappa di una storia a tutti nota: al centro Gesù Cristo, l'uomo crocifisso e umiliato, il Signore risorto e glorioso. Presto svelerà, in modo sfolgorante, un'altra sua natura, celata sotto il profilo concreto del suo volto e del suo corpo di uomo, quella di essere il Figlio di Dio. La croce e il sepolcro non sono l'estuario ultimo della sua storia, bensì lo è la luce della sua Risurrezione e della sua Gloria.
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- Da: Dom, 2009-06-28 19:17
Ecco, ora il tempo favorevole… E ancora: È ormai tempo di svegliarvi dal sonno, perché la nostra salvezza è più vicina ora di quando diventammo credenti. La notte è avanzata, il giorno è vicino. Gettiamo via perciò le opere delle tenebre e indossiamo le armi della luce. Comportiamoci onestamente, come in pieno giorno».
Il tempo è una realtà che ci fa comprendere e sentire tutta la fragilità della nostra vita umana, terrena Il tempo ci consuma fisicamente, ma noi siamo creati per l’eternità.
Tuttavia non bisogna pensare che il tempo ci sia “nemico”; sono assurdi tutti quei comportamenti che vogliono – inutilmente del resto – combattere contro il tempo, sentendolo come un avversario, perché anche il tempo è dono di Dio, che ce lo ha dato come un mezzo di “trasporto” verso la mèta.